Nel variegato mondo della psicoterapia i percorsi sono molto diversificati.
Alla base di queste differenze c’è sostanzialmente un discorso epistemologico: tutto si gioca sui fondamenti filosofici che ispirano i diversi movimenti.
Sostanzialmente per rispondere in modo compiuto e non grossolano ai problemi del paziente un terapeuta viene formato in base alla visione che di uomo, di malattia, di cura, di problema, di guarigione ha il fondatore della scuola di appartenenza e i suoi didatti.
La prima domanda cui ogni scienziato ha da rispondere è “Chi è l’uomo per me?“.
Sappiamo bene infatti che conoscere le lenti attraverso cui si guarda il mondo è importante per sapere innanzitutto che la nostra è una mera rappresentazione del mondo.
“Non avere una epistemologia significa avere una cattiva epistemologia“, me lo ripete spesso il mio supervisore.
Tutto questo c’entra con la durata di un percorso, poiché gli approcci possono essere inseriti all’interno di un continuum che va da quello supportivo a quello espressivo.
Per supportivo si intende quel filone che mira a dare supporto, appunto, ad offrire mezzi, tecniche, strumenti, strategie e metodologie che servano da sostegno per il vissuto del paziente.
L’universo delle psicoterapia ha maturato molteplici tecniche che possono sollevare i pazienti dal disagio vissuto.
Per espressivo, invece, si intende quel sistema di approcci alla base dei quali esiste l’idea che l’implicito, o quello che comunemente viene chiamato inconscio, può diventare esplicito, conscio, attraverso un percorso di consapevolezza, in cui la parola e la relazione che si instaura col terapeuta attraverso la parola diventano centrali.
La logica deduzione di tutto ciò è che i percorsi maggiormente ascrivibili all’area supportiva possano durare meno, quello legati all’area espressiva possano durare di più.
Ma questo non è detto. Perchè ci sono molti altri fattori che possono influenzare la durata di un percorso: quali la struttura di personalità, la storia personale e quella particolare che nasce nell’incontro tra paziente e terapeuta.
Nella mia cassetta degli attrezzi sono stata molto attenta a mettere tecniche supportive ed espressive, poiché non solo le richieste possono essere molteplici, ma anche lo stesso paziente può avere necessità di entrambe le forme di aiuto.
Quindi, come rispondere alla domanda: “quanto deve durare una psicoterapia?”
Il tempo di cui senti il bisogno tu per il cambiamento che desideri e qualcosina in più per consolidarlo.
So di non averti risposto, ma spero di aver evocato nuove riflessioni.
You must be logged in to post a comment Login