Uno degli interrogativi più frequenti nella pratica psicologica riguarda l’età in cui si può iniziare a parlare di personalità. La risposta a questa domanda è fondamentale, soprattutto quando si considerano diagnosi o interventi terapeutici legati ai disturbi di personalità.
La personalità, intesa come l’insieme dei tratti che determinano il modo in cui una persona pensa, sente e si comporta, si sviluppa gradualmente durante la vita. Tuttavia, la sua formazione segue delle tappe evolutive che è importante conoscere.
1. La personalità nell’infanzia
Durante l’infanzia, possiamo osservare le prime manifestazioni di ciò che chiamiamo tratti di personalità. Questi tratti includono tendenze all’estroversione, all’introversione, alla curiosità o alla cautela e iniziano a emergere già nei primi anni di vita.
Tuttavia, è importante sottolineare che nei bambini la personalità è ancora in evoluzione. A questa età, i tratti non sono stabili e subiscono l’influenza di fattori genetici, esperienze familiari e ambientali. Per esempio, un bambino timido a 5 anni potrebbe diventare più socievole crescendo, grazie a esperienze sociali positive.
2. Adolescenza: il periodo di transizione
L’adolescenza è una fase cruciale per lo sviluppo della personalità. In questo periodo si assiste a una maggiore consapevolezza di sé, accompagnata da cambiamenti psicologici e biologici importanti. La corteccia prefrontale, la parte del cervello responsabile del controllo degli impulsi e della regolazione emotiva, continua a svilupparsi fino ai 25 anni circa.
Durante l’adolescenza, molti comportamenti possono sembrare rigidi o estremi: ribellione, perfezionismo, impulsività o chiusura sociale. Tuttavia, questi comportamenti spesso riflettono un adattamento temporaneo e non sono indicativi di una personalità stabile. È per questo che, in genere, non si diagnostica un disturbo di personalità prima dei 18 anni.
3. Personalità consolidata: l’età adulta giovane
La personalità si considera consolidata intorno ai 18-25 anni, periodo in cui i tratti individuali diventano più stabili e prevedibili. Da questo momento, possiamo parlare di una personalità strutturata che influisce in modo coerente sul comportamento e sulle relazioni e sulla relazione intrapsichica.
Questo non significa che la personalità non possa cambiare: esperienze di vita significative, eventi traumatici o interventi terapeutici, contesti ambientali stimolanti e relazioni importanti possono modellare alcuni tratti, portando a una crescita personale o a cambiamenti positivi anche in età avanzata.
4. Disturbi di personalità: quando si può fare diagnosi?
I disturbi di personalità vengono diagnosticati ufficialmente solo dopo i 18 anni. Questo perché, prima di questa età, molte caratteristiche comportamentali considerate problematiche potrebbero essere legate alla fase evolutiva e non indicare un tratto stabile.
Tuttavia, in alcuni casi eccezionali, è possibile considerare una diagnosi anche in adolescenza. Questo avviene quando i sintomi sono:
- gravi: ad esempio, comportamenti autodistruttivi o profondi problemi relazionali.
- persistenti: si manifestano in modo continuo e non sembrano evolvere con l’età.
- pervasivi: influenzano tutte le aree della vita della persona.
Un esempio potrebbe essere un adolescente con comportamenti rigidi, difficoltà relazionali marcate e incapacità di adattarsi ai cambiamenti, che persistono nonostante il supporto educativo o psicologico.
5. Cambiamenti e flessibilità della personalità
Sebbene la personalità sia relativamente stabile a partire dai 25 anni, non è immutabile. Esperienze di vita importanti, come relazioni significative, traumi o percorsi terapeutici, possono portare a cambiamenti profondi nei tratti della personalità.
Inoltre, lo sviluppo personale può continuare per tutta la vita. Per esempio, una persona perfezionista e rigida potrebbe imparare a essere più flessibile e tollerante grazie alla psicoterapia o a esperienze di vita che promuovono l’adattamento e la crescita.
Conclusione
Si può parlare di personalità strutturata a partire dai 18 anni, quando i tratti individuali iniziano a essere stabili e prevedibili. Tuttavia, il percorso per arrivare a una personalità consolidata inizia già nell’infanzia e prosegue durante l’adolescenza, influenzato da fattori biologici, sociali e ambientali.
Come professionisti della salute mentale, è essenziale distinguere tra comportamenti transitori legati allo sviluppo e caratteristiche stabili che possono necessitare di intervento. Ricordiamo che la personalità, pur essendo stabile nel tempo, rimane flessibile e può evolvere positivamente attraverso esperienze di crescita e percorsi terapeutici.
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