La terapia con Francesco è terminata da poco.
– Francesco, con che frase ci salutiamo?
-Il domani non esiste.
Quando arriva da me Francesco ha 25 anni, è spaventato, ha gli occhi bassi. Lo accolgo in un pomeriggio molto caldo del luglio 2017.
La sua vita non va. Dimagrisce ed ha una strana paura che lo sorprende di tanto in tanto.
Il cuore sta bene, anche lo stomaco. Il dottore gli dice che è ansia.
-Ma cosa mi manca? Ho una ragazza da 7 anni, una famiglia che adoro. E’ vero non ho amici, non molti.
E passa in rassegna uno ad uno i suoi sintomi e la sua paura di non si sa bene cosa.
Francesco ha imparato presto a non dare troppo ascolto alla sua tristezza e ha incassato ed espresso molta rabbia.
Ma ora il suo corpo gli chiede altro.
Gli chiede una relazione in cui attraverso una “magia” (così la definisce lui al nostro ultimo incontro) ha dato parole al suo vissuto.
Quello che è accaduto nei due anni in cui l’ho accompagnato non ha importanza.
Contanto le sue ultime parole.
Ho imparato che posso chiedere aiuto, ho imparato che posso prendermi cura di me.
Ho imparato ad esprimere quello che penso e sento senza aspettarmi che l’altro reagisca come dico io.
Ho imparato che gli altri mi possono dire di no.
Ho imparato a dire no.
Ho imparato la differenza tra confidente, amico, conoscente, collega e questo ha moltiplicato il numero dei miei amici. O meglio mi ha permesso di saperli riconoscere, saperci contare, sapermi far trovare pronto per i loro bisogni.
Ho imparato che la mia ragazza non mi deve trattare male, come faceva la mia ex.
Dalla mia nuova relazione ho imparato che la libertà e la protezione sono aspetti fondamentali e non solo perchè Caterina è diversa, ma molto di più perchè sono diverso io e in grado di reggere la libertà dell’altro.
Ho imparato che il mio corpo, quando mi dimentico di me, mi dà dei segnali.
Quando mi chiedono che ci vado a fare in terapia, a cosa mi serve io rispondo tutto questo.
E sai soprattuto cosa ho imparato? Che le paure del futuro non servono.
Ho imparato che il domani non esiste. Esiste questo momento ed è l’unico reale. Ho imparato che il domani dipende dalle scelte di oggi, l’unico momento possibile.
E il mio cuore ha gioito con lui. Ci siamo Abbracciati e salutati
Con questo racconto intendo omaggiare tutti i Francesco (nome di fantasia) che mi onorano, quando si fanno accompagnare e che mi permettono di osservare i loro tramonti e le loro albe, i loro giorni di pioggia e quelli di vento dolce, le loro tempeste e le loro fioriture.
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