Se fai clic sull’immagine puoi guardare e ascoltare la conversazione.
“La terapia a distanza non è un surrogato della terapia in presenza“, perché è possibile anche attraverso un video ripristinare quello spazio di intimità.
Purtroppo questo mezzo non è utilizzabile da tutti, sia perché alcuni non hanno ancora dimestichezza col mezzo, ma anche perché può capitare effettivamente di non potersi ritagliare spazi di privacy.
L’esperienza è anche quella di una maggiore flessibilità, perché il setting è più calato nella realtà delle persone e perché l’accessibilità è maggiore sia per il paziente sia per il terapeuta.
PS: Mi preme chiarire che quando dico “di essere ricevuto o di ricevere un paziente in pigiama” non mi riferisco al fatto che il collega abbia ricevuto persone in pigiama, ma che ricevere ed essere ricevuti è in un processo di reciprocità attraverso il mezzo on-line. (FdS)
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