Continua il nostro viaggio attraverso il concetto di attaccamento, ovvero di quella capacità di creare legami, cui siamo biologicamente predisposti e da cui evolutivamente traiamo organizzazione.
Nella procedura della Strange Situation (vedi l’articolo precedente a questo link), Mary Ainsworth individua 3 stili, ovvero 3 tipiche risposte nei bambino, cui Mary Main aggiungerà un quarto.
Quello che queste due studiose hanno osservato è il comportamento nei termini di ricerca di vicinanza fisica e di esplorazione dell’ambiente, per un bambino posto in una stanza con la propria madre, quando arriva un estraneo, quando la madre esce, quando la madre torna.
I tipi di risposte individuati suggeriscono che
- Bambini con stile sicuro: mostrano una adeguata capacità di usare la madre come base sicura, danno segni di disagio alla separazione dalla stessa, muovendosi verso una ricerca attiva della madre, al cui ritorno d si lasciano consolare, per ritornare all’esplorazione e al gioco.. Questi piccoli si nuovono in un sano equilibrio tra attaccamento ed esplorazione e un senso interno di sicurezza e di fiducia nella disponibilità materna;
- bambini con stile ansioso-ambivalente: alla riunione con la madre sono inconsolabili e incapaci di ritornare all’esplorazione e al gioco, cercano conforto dalla madre e al contempo la respingono, massimizzazione comportamenti di prossimità fisica, a discapito dell’eplorazione ambientale.
- bambini con stile evitante: non mostrano disagio durante la procedura nè quando la mamma si allontana, ma un eccesso di autonomia e di focalizzazione sull’ambiente, appaiono indifferenti e distaccati anche alla riunione con la madre;
- bambini con stile disorganizzato: generalmente figli di ambienti problematici e violenti, questi bambini hanno comportamenti tra loro in opposizione, come ad esempio ricercare la vicinanza, ma distogliendo lo sguardo, manifestando una perdita nell’orientamento nell’ambiente.
Per ciascuno di questi pattern esistono, poi dei corrispettivi adulti, che vedremo prossimamente.
Ciò che resta da segnalare è che le precoci relazioni tra bambini e persone che si prendono cura di loro sono predittive della qualità della vita del piccolo: del suo modo di prendersi cura di sè, di essere in relazione con gli altri e con il mondo.
Le immagini e gli apprendimenti evocati precocemente dentro le nostre relazioni significative assumono il ruolo di matrici attraverso le quali interpreteremo e gestiremo la nostra vita futura: un richiamo per noi adulti nel fare sempre più attenzione all’universo dell’infanzia e di porci nei riguardi dei piccoli con attenzione, responsabilità, cura.
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