Continua il nostro viaggio dentro e intorno al concetto di attaccamento, come
“parte integrante del comportamento umano dalla culla alla tomba” (Bowlby, 1982) e che riguarda il modo in cui entriamo in relazione con le figure significative durante tutto l’arco di vita.
Come già accennato nell’articolo precedente, in questo parliamo come si è giunti a concettualizzare le diverse reazioni alla separazione da una figura di attaccamento nella primissima infanzia.
La definizione di questi tipi è stata possibile grazie alla procedura messa in atto dalla grande Mary Ainsworth. Questa grande ricercatrice e clinica, nei primi anni 50 inizia la propria fruttuosa collaborazione con John Bowlby alla prestigiosa Tavistock Clinic di Londra.
Attraverso i suoi studi in un noto progetto in Uganda la Ainsworth si convinse della natura universale della relazione madre bambino e nello studio di Baltimora mise appunto la Procedura della Strage Situation e del concetto di sensibilità materna.
Il protocollo ha permesso di individuare 4 tipologie di attaccamento e prevede l’invito di una diade madre-bambino in una stanza con giochi, con videocamere che registrano le interazioni.
Gli episodi ripresi sono 8
-
lo sperimentatore accompagna madre e bambino nella stanza;
-
madre e bambino rimangono nella stanza;
-
entra l’estraneo;
-
la madre esce dalla stanza. L’estraneo rimane solo col bambino;
-
prima riunione. La madre rientra;
-
la madre esce dalla stanza. Il bambino rimane solo;
-
l’estraneo rientra;
-
seconda riunione. La madre rientra nella stanza.
Vengono quindi categorizzate le reazioni del bambino agli allentamenti.
In linea generale le reazioni sono di 4 tipi, con annessi diversi sottotipi: insicuro evitante, sicuro, insicuro ansioso-ambivalente, insicuro disorganizzato.
Ne vedremo meglio le definizioni nel prossimo articolo.
You must be logged in to post a comment Login