La salute mentale è un diritto e ogni diritto ha bisogno di camminare su due gambe: quella della tutela da parte dello Stato e delle Istituzioni e quella della Cultura.
Ogni volta che un sanitario della salute mentale assolve responsabilmente al proprio compito, ogni volta che ne parla con competenza e apertura, ogni volta che incontra il proprio paziente in quello spazio unico di “visita” che è la relazione, il concetto di salute mentale si allarga.
Si allarga quella zona di comfort dalla quale possiamo scegliere di non uscire, perché sufficientemente protetti e liberi lì dentro.
Salute mentale è, infatti, anche ampliare spazi di benessere, svincolarsi dalla logica della performance, approcciare se stessi con delicatezza e ospitalità e chiedere aiuto per farlo.
Salute mentale è come sto con me, è come sto con te, è come sto col mondo.
È la qualità dei miei pensieri, la possibilità di ascoltare le emozioni senza spaccare o spaccarmi, è scegliere comportamenti nuovi.
È leggere nella mia storia trigenerazionale unicamente per guardare al futuro.
È una ragazzina che arrangia soldi per andare in terapia.
È un terapista della riabilitazione che insegna a Luca come pulire e cerca di capire il senso di quel tatuaggio: “Mamma, per non ascoltarti ho troppo sofferto“.
È trasmettere ad un genitore che le botte non educano.
Salute mentale è dire al bambino che sono stato che quelle botte erano ingiuste, che le strade sono altre.
Salute mentale è uno psichiatra che parla ore col suo paziente pur di non fargli un TSO e convincerlo verso un ricovero volontario.
È dedicare cure e attenzioni al periodo perinatale, perché lo sappiamo che è un periodo delicatissimo per la salute mentale della madre, del padre, del neonato.
È leggere nella borsa lavoro la possibilità di dare cittadinanza ad un lavoratore fragile mentalmente.
È la tutela dei minori, dei nostri figli.
Salute mentale è Maria che sceglie di non incontrare più sua madre o il suo aggressore.
Può essere anche Maria che decide di ritrovare sua madre e scrivere una lettera al suo aggressore.
Salute mentale è interrogarsi da parte della comunità scientifica di etica e deontologia, è studiare e comprendere la propria epistemologia.
È un uomo che si toglie la vita e tu non lo capisci.
Salute mentale è quel padre sotto la pioggia battente che chiede a sua figlia chiusa dentro da 7 giorni di aprire la porta. Lì con Carabinieri e psichiatra. E fa tutto questo per tutelare la sua unica figlia.
Salute mentale è un atleta come Mardy Fish che rinuncia alla gara della sua vita, perché la vita è un’altra cosa in quel momento.
Salute mentale è elaborare dal tuo psicoterapeuta che sei stato vittima di un sopruso e comprendere che non hai colpe.
Salute mentale è andare dello psicoterapeuta anche solo per stare meglio.
Il lutto, il cambiamento, l’abbandono, le dipendenze, le ossessioni, gli schemi che si ripetono, la coppia che scoppia, i genitori che si separano, un corpo troppo magro, un corpo troppo grasso, un esame fallito, una diagnosi di una malattia degenerativa, un marito alcolista, una solitudine immensa, il dolore al tramonto, una demenza senile in casa, una suocera dominante, le botte di lui, un’infanzia negata, un figlio che non arriva, un’adozione complessa, “il mio pensiero non mi sembra mio”, la tachicardia e la paura di morire, “quando tutto questo finirà?”,l’ansia, la paura, “perché continuo a farmi del male?”, la tristezza profonda.
– Dottoressa, posso guarire?
La salute mentale ci riguarda tutti.
La salute mentale è un impegno. Mio. Tuo. Di tutti.
You must be logged in to post a comment Login