Auguri

Fatidico e puntuale,

il periodo degli auguri è tornato.

Fatidico. Puntuale.

Tra mangiatoie e mangiate.

Tra carte da gioco e da regalo.

Tra panettone senza candidi e pandoro.

Con quello che c’è, con chi c’è.

Con quello che non c’è, con chi manca.

Scambi di doni e strette di mano.

Siamo noi, sei tu.

Buon Natale, forse con le luci

solo fuori.

Forse con quella fame

non di torrone e lauti brodi.

Buon Natale di umano.

Perchè se c’è una cosa che

imparo quest’anno

è che se Dio sceglie di vestire

di questa carne e poco altro,

allora questo corpo è abitato

dall’Infinito.

Tirare le somme

alla fine di quest’anno,

mi è più lieve ora.

E la somma quest’anno

è un meraviglioso numero negativo:

passi da fare, carezze da ricevere,

sorrisi e lacrime da condividere,

litigi da sostenere,

alterità da scoprire e valorizzare.

Non più la logica dialettica

tra una vittoria e una sconfitta,

ma un percorso, una strada

attraverso cui imparare chi sono

e giocarmela, così, in bilico

tra i desideri e quello che sono.

Buon Natale.

Felice 2018.