Relazioni
Cosa ci resta di Beverly Hills 90210: insegnamenti sull’amicizia
L’amicizia è uno dei legami più significativi dell’ esistenza. A volte è un rifugio, altre un legame che offre contenimento quando senti di frammentarti in mille piccoli pezzettini, altre ancora l’incoraggiamento che ti spinge oltre i tuoi limiti. Non a caso la serie TV che andata in onda dal 1990 al 2000 inizia con dei ragazzi al primo anno di Liceo. È infatti in questa fase di vita che, usciti dal nucleo familiare, si sente di potersi creare un nuovo contesto con i pari, in cui sperimentare la vita tutta. E alla fine di mille mila avventure con pianti, feste pazzesche, tradimenti, viaggi, nuovi ingressi in scena, ti resta un ultimo episodio in cui capisci che il modo in cui vivi le amicizie si trasforma nel corso della vita, seguendo il fluire delle tue esperienze, delle tue scelte e dei tuoi cambiamenti nell’intero arco dell’ esistenza.
L’amicizia come bisogno fondamentale
Fin da piccoli, cerchiamo amici con cui condividere gioco e avventure. È un bisogno evolutivo: attraverso l’amicizia impari a negoziare, a fidarti, a collaborare. Gli amici ti aiutano a sviluppare un senso di identità, fornendoti uno specchio in cui ti vedi riflesso, ti conosci, ti riconosci. Attraverso l’amico ti eserciti nel difficile compito di vegliare, custodire, consolare l’altro. Gli amici corrispondono ad un bisogno di appartenenza che germoglia in famiglia e poi evolve nella società. Crescendo, però, il ruolo dell’amicizia cambia: non è più solo un luogo di condivisione o divertimento, ma diventa una rete di supporto emotivo, un rifugio o un luogo in cui sperimentare l’alterità come arricchimento prezioso.
Il mito degli “amici di una vita”
Esiste un’idea romantica che circonda l’amicizia: il mito degli “amici di una vita”. Viene insegnato che averne pochi ma fedeli e di lunga data è un segno di successo personale e relazionale. Tuttavia, questa convinzione può diventare un’arma a doppio taglio. La vita è fatta di cambiamenti – trasferimenti, figli, carriere, imprevisti – e spesso gli amici che ti erano vicini in un momento preciso del cammino possono allontanarsi o tu da loro, non per mancanza di affetto, ma per divergenze di traiettoria.
Quando ti aggrappi troppo a questo ideale, rischi di sentire un senso di inadeguatezza o solitudine. Il confronto con chi sembra mantenere amicizie indissolubili ti può far sentire “sbagliato”, quando in realtà le amicizie che si trasformano o si chiudono sono parte naturale della crescita.
Le tappe della vita e l’evoluzione delle amicizie
- Infanzia e adolescenza: in queste fasi, l’amicizia si costruisce spesso su prossimità fisica e interessi comuni. Il compagno di banco, il vicino di casa, l’amico del campo estivo diventano figure centrali perché condividono il tuo stesso mondo.
- Prima età adulta: con l’entrata nel mondo del lavoro o negli studi superiori, le amicizie iniziano a riflettere non solo la vicinanza, ma anche scelte di vita e valori. È una fase in cui molte relazioni si consolidano, mentre altre si dissolvono.
- Età adulta: qui subentra la complessità. I ritmi frenetici, le responsabilità familiari, i trasferimenti lavorativi creano una distanza – non solo fisica, ma anche emotiva – tra noi e alcuni amici. È normale che certi legami si allentino, mentre altri si rafforzino per sintonia con le nostre nuove priorità.
- Età matura: in questa fase, spesso c’è un ritorno alle amicizie. Con i figli cresciuti o il lavoro che rallenta, molte persone cercano di ristabilire connessioni autentiche, riscoprendo il valore di relazioni che il tempo aveva trasformato o sospeso.
Accettare il cambiamento
L’amicizia, come ogni relazione, vive di un delicato equilibrio tra connessione e libertà. Le amicizie di lunga data sono preziose, ma non sono le uniche relazioni che meritano valore. Permettere alle amicizie di evolversi – o anche di chiudersi – è un atto di consapevolezza. Ogni legame che ti ha toccato, anche per un breve momento, lascia qualcosa dentro di te: ti ha insegnato, supportato o semplicemente accompagnato in un tratto di strada. Non era tutto sbagliato o falso dall’inizio: quella relazione è stata in piedi fintanto che avesse senso che lo fosse.
Beverly Hills 90210 insegna che l’amicizia è un legame profondo ma che cambia, ti cambia e si trasforma
Ecco alcune lezioni che, a mio avviso, emergono dalla serie:
1. Gli amici sono la nostra seconda famiglia: i protagonisti affrontano insieme momenti difficili, cui è possibile resistere grazie all’affetto e al sostegno degli altri.
2. L’amicizia supera gli alti e bassi: litigi, tradimenti e incomprensioni, nella grande iperbole narrativa, tipica dell’assolutismo adolescenziale, mettono alla prova il gruppo e le relazioni di cui si compone.
3. Gli amici ti aiutano a crescere: ogni personaggio cambia e matura grazie al supporto degli altri, imparando lezioni importanti sulla vita.
4. L’amicizia vera dura nel tempo anche se cambia: anche quando le loro strade si separano, il legame in qualche modo resta.
5. Essere sinceri e leali è fondamentale ma non sempre ci si riesce: i ragazzi di Beverly Hills imparano attraverso paradossi e catastrofi emotive e relazionali che la fiducia e l’onestà sono alla base di ogni amicizia duratura, così come il perdono di tradimenti nella fiducia.
Come finisce la serie?
- David e Donna si sposano, coronando il loro lungo e travagliato amore. Durante il matrimonio, i personaggi storici della serie si riuniscono per celebrare la coppia. E proprio così, nei gruppi degli anni della nostra adolescenza, capita che alla fine qualcuno di noi si sposi e resti per sempre insieme.
- Kelly e Dylan si rendono conto di provare ancora sentimenti l’uno per l’altra, anche se il loro futuro rimane incerto, a testimonianza che certi amori, certe relazioni resteranno forse incompiuti dentro di noi e che una persona davvero importante negli anni giovanili avrà sempre un posto speciale nel cuore.
- Steve e Janet decidono di vendere il giornale The Beat e di trasferirsi in una nuova casa con la loro bambina. Altri si concentrano felici in una vita apparentemente ordinaria, me li immagino iniziare a frequentare nuovi amici che nascono tra i genitori alla scuola dell’infanzia della bambina, perché iniziano a condividere con queste nuove persone esperienze che avvicinano.
- Brandon, che aveva lasciato la serie nella nona stagione, non appare fisicamente nell’episodio, ma manda una lettera a Steve per congratularsi con lui e gli altri amici. Qualcuno va via e non torna, nemmeno per un evento così importante. Forse perché è andato avanti o forse di più perché sente quei legami profondamente veri dentro di sé, veri e, come dire, che abitano un altro tempo.
Alla fine dell’episodio, i personaggi ballano e si salutano, lasciando intendere che ognuno seguirà il proprio cammino, ma che il loro legame rimarrà sempre forte.
Il finale è emozionante e nostalgico e chiude il cerchio su dieci anni di storie e relazioni tra i protagonisti
L’amicizia non è una linea retta e abbracciarne il cambiamento senza giudicarci o giudicare gli altri è un segno di consapevolezza. Gli amici entrano e talvolta escono dalle nostre vite, ma ciò che rimane sono apprendimenti profondi su chi siamo noi, su chi è l’altro, su cos’è il mondo.
Mentre scrivo mi pare di avere in testa Losing my religion dei R.E.M., come nell’iconico episodio in cui Dylan perde sua moglie Toni e ripensa ai momenti felici insieme. Così sulla grande tela della mia mente appaiono volti, nomi, ricordi, momenti e tantissime storie degli amici di ogni stagione della mia vita che mi hanno amata, delusa, divertita, consolata, fatta piangere e reso quella che sono.
A loro dedico molto di me e questo piccolo semplice articolo!
Ciao, mi chiamo Francesca di Sipio e sono l'ideatrice di questo portale web. Sono una psicologa clinica, psicoterapeuta, analista-transazionale ad approccio integrato, psicologa dello sport. Il mio studio è sul territorio di Chieti-Pescara. Mi trovi sui social, sulla mail ma soprattutto al 3477504713
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