Ecco, io penso che il principio “non fare agli altri quello che non vuoi venga fatto a te” sia quantomeno giusto, equo.
C’è qualcosa in più in realtà che anima gli uomini e le donne da cui traggo ispirazione per la mia vita.
Essi prendono questo principio e lo innalzano, lo sublimano, ci mettono dentro un amore così profondo che riescono a conferirgli forme concrete di attenzione e premura che trascendono perfino quello che loro desiderano per sè.
Ho visto persone amare gli altri avendone una cura piccola piccola, impercettibile e concreta.
Ecco, io ammiro gli uomini e le donne dei piccoli gesti: chi sparecchia un tavolo per aiutare il barista, chi sorride in modo sereno se lo guardi negli occhi, chi si commuove per un traguardo di un amico, chi ha delicatezze segrete, chi non ha paura di chiamare le cose col proprio nome, chi lascia all’altro perfino il potere di ferirlo, perché la libertà altrui per lui è un valore.
Uno dei miei maestri mi ha insegnato un altro principio: “Vita tua, vita mea: questa è la stella che dobbiamo seguire”
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