Connect with us

Giocare senza pubblico

Sport

Giocare senza pubblico

Nuove prospettive in attesa di ritrovarci tra gli spalti

Nello sport non potrà mai esistere un momento uguale ad un altro. (M. Schumacher)

Si definisce spesso il pubblico il dodicesimo uomo nel calcio, il sesto nel calcio a 5, il settimo per la pallavolo e così via. Questo offre testimonianza di quanto il pubblico e la tifoseria costruiscano non solo la liturgia della partita o della gara, ma anche rappresentino proprio una risorsa per la squadra o il singolo atleta.

I palazzetti vuoti emanano un silenzio assordante che scandisce il match e che definisce la necessità di un nuovo modo di intendere la gara stessa, in senso psicologico.

In questi mesi di pandemia gli atleti si sono ritrovati ad allenarsi a casa, a lavorare con le mascherine, a vedersi rimandate le olimpiadi.

Come molte altre categorie di professioni, gli sportivi sono tra le categorie più colpite, quelle che hanno indubbiamente dovuto ripensare se stessi in modo prudente e flessibile.

Esibirsi senza pubblico, nei giorni in cui se ne parla anche per il Festival di Sanremo, rende più difficoltosa la concentrazione in modo particolare per gli sport da palazzetto.

Allora è importante lavorare sulla visualizzazione mentale e offrirsi la possibilità di una ritrovata concentrazione che possa passare dalle percezioni individuali, al dialogo interno, fino, laddove possibile, all’affiatamento di squadra.

E gli sportivi che conosco, quelli che seguo lo fanno, capaci come sono di leggere nelle regole la tutela e la garanzia necessarie, educati come sono alla disciplina e al rispetto.

Ho visto giovani atleti ripensarsi e offrirsi la possibilità di trarre il meglio da sè e da questi eventi, ed è sempre incantevole quando  mi viene concesso di assistere e accompagnare questi percorsi.

Nell’attesa di ritrovarci presto nei palazzetti e stadi a sostenere chi fa dello sport la propria vita e uno spettacolo per noi tutti.

Quando apro il giornale, leggo sempre le pagine dedicate allo sport. Vi si parla infatti delle imprese compiute da uomini e donne, e delle loro vittorie. Mentre la prima pagina parla, in genere, dei loro fallimenti.(Earl Warren)

Ciao, mi chiamo Francesca di Sipio e sono l'ideatrice di questo portale web. Sono una psicologa clinica, psicoterapeuta, analista-transazionale ad approccio integrato, psicologa dello sport. Il mio studio è sul territorio di Chieti-Pescara. Mi trovi sui social, sulla mail ma soprattutto al 3477504713

Click to comment

You must be logged in to post a comment Login

Leave a Reply

More in Sport

Intervista a Umberto Galimberti

Intervista a Oscar de Pellegrin

Bambini e sviluppo psicolinguistico

Come si crea e mantiene la relazione tra genitore e bambino?

Sport e psicologia, intervista a Paolo Nicolai (parte I)

Caso Clinico: esempio di clinica integrata

Sport e metafora, ne parlo con Andrea Zorzi

La fenomenologia come etica

Lo psicologo dello sport è il tuo miglior alleato

Chi scrive per noi…

Articoli più letti

Eventi

Psicologo, psicoterapeuta, counsellor e coach… figure a confronto

Gruppo approfondimento per l'Esame di Abilitazione alla professione di Psicologo

Laboratorio di fotografia sociale

Gruppo di crescita personale per la gestione dell’ansia da esame o blocco da esame

IO E LA SM

6 giugno 2017 h 18.00 Impostare un piano di trattamento: una possibile strada

Iscriviti alla Newsletter

Per essere sempre aggiornato, iscriviti alla newsletter gratuita: ogni mese contributi interessanti per te!

Scrivi sul blog

Children see, children do

To Top