Un’azione di gentilezza abbellisce il mondo.
Un gesto di gentilezza ha potere curativo.
Ma anche politico, a pensarci bene.
Ecco che praticare la gentilezza potrebbe diventare il modo per renderci agenti attivi della realtà.
Agenti propositivi. Persone di una bontà concreta che tanto fa bene, perché tanto ce n’è bisogno.
C’è bisogno di chi sussurri parole nuove, che evochino scenari di fratellanza, umanità, tenerezza.
Parole che evochino la protezione delle fragilità di tutti.
C’è bisogno di gesti di accoglienza, ascolto e premura.
Questi tipi di azione hanno il potere di rendere il mondo migliore, di essere manna per chi ne beneficia, ma fanno bene anche a chi li compie.
Gesti di empatia, compassione (alla latina) e gentilezza hanno il potere di stimolare la produzione dell’ossitocina per chi li compie e questo ormone ha poteri importanti per il cuore e per il sistema immunitario.
Fare l’esercizio di sintonizzarsi sull’altro, cogliendone i bisogni rende possibile quella ginnastica della relazionalità che consiste nel fare da sponda tre se stessi e l’altro, monitorando i ritmi dei cuori, ma anche degli sguardi.
L’estate è un tempo buono per allenarsi in questa attività.
Buon lavoro a me e a te!
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