Come si diventa comunicatori efficaci?
Beh, un comunicatore efficace, dal mio punto di vista, è qualcuno che non solo sa come raccontare una storia, ma ancor prima è qualcuno che ha una storia da raccontare.
Non è semplice chiarire questo concetto.
La capacità che abbiamo di raccontare una storia, di parlare, di narrare, credo sia strettamente legata al nostro modo con cui comunichiamo a noi stessi.
Ad esempio lavorare su se stessi tanto da ampliare la possibilità di sentirsi e sentire in modo emotivamente significativo, rappresenta per ciascuno di noi la possibilità di allargare il proprio vocabolario, arricchire quel lessico esistenziale che tanto ci permette il contatto intrapsichico, con noi stessi e la relazione con gli altri.
- Quindi per me la prima regola è quella di conoscere se stessi.
- In secundis, direi, che una buona regola sia quella di conoscere il proprio interlocutore: sia esso un gruppo, una comunità, una folla, una massa, un singolo.
Una buona domanda da porsi è: “Chi ho davanti?” E ancora: “Perché a lui dovrebbe interessare quello che io voglio comunicare?”.
- Terza regola per me è la seguente: dillo con meno frasi possibili. Essere sintetici è un dono, ma anche una qualità che va ricercata. La formula potrebbe essere questa:
“Meno parole, più parola”.
Ovvero non serve moltiplicare concetti, serve piuttosto avere cura di scegliere le parole adatte per esprimerli.
- Un’altra regola d’oro è questa: cura l’ambiente.
La giusta luce, il giusto volume nella comunicazione, crea l’atmosfera in base a ciò che vuoi comunicare e in base all’obiettivo che ti poni.
- Mischia i canali comunicativi per arrivare a tutti: musica, letture, video se usati con parsimonia e gusto possono supportare quello che desideri comunicare.
- Abbi cura di te. Pensati mentre parli, che la tua postura, il tuo tono di voce, il tuo modo di guardare, il tuo modo di accentare le frasi siano espressione di quello che sei e non di altro.
- E che, alla fine di tutto, più che la tua performace, possa arrivare tu all’altro e che l’altro possa avere l’opportunità di ricambiare, in questa circolarità di dono che rappresenta la buona comunicazione.
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