Negli anni di clinica nel mio studio ho visto e ascoltato molte storie inerenti anche il mondo del lavoro.
Persone che un lavoro ce l’hanno e ne sono gratificati.
Persone che un lavoro ce l’hanno ma che non ne sono contenti.
Persone che un lavoro lo cercano o desiderano che la propria posizione migliori.
Quello che accomuna le persone che desiderano rimettersi sul mercato del lavoro è troppo spesso l’inconsapevolezza su come muoversi.
Ricordo con stupore quando Maria Grazia apprese con occhi sgranati che avrebbe potuto conciliare la propria vita di giovane madre di tre figli con la possibilità di potersi realizzare anche professionalmente.
Credo di essere stata la prima a dirle che questo era possibile e che per farlo era necessario partire dalle sue passioni.
Fino ad allora il suo approccio al lavoro era: “Non ho un titolo di studio, quindi mi devo accontentare di qualsiasi cosa“.
Insieme scoprimmo che Maria Grazia aveva una grande dote e una passione: la pasticceria.
A casa si rilassava molto nel preparare dolci: al cucchiaio, torte, mousse, crostate, creme.
Maria Grazia prese la palla al balzo e si iscrisse ad un corso che si faceva in una cittadina vicino a casa sua.
Apprese qualche tecnica e i complimenti che ricevette, insieme con delle critiche costruttive, furono una buona scuola in cui imparò non solo qualcosa ma chi fosse.
Ecco, io ritengo che per cercare lavoro questo tipo di consapevolezza su chi si è, quali sono le proprie esigenze e le proprie inclinazioni sia importante, per saggiare quella motivazione che è alla base di qualsiasi nostra azione.
Insieme pensammo a come stilare una lista dei posti in cui avrebbe potuto sottoporre la propria candidatura.
Ne scelse 5 in base alle proprie esigenze: la vicinanza alla scuola dei piccoli o alla città dei suoi genitori, valido appoggio nella crescita dei piccoli.
Lei stilò un curriculum in conformità con le linee europee e, in seguito, preparò anche una lettera di presentazione, in cui, in poche righe diceva chi era e come volesse crescere professionalmente.
Maria Grazia portò il suo curriculm e la la lettera di presentazione alle 5 pasticcerie prescelte e pensò di allegare alcune foto delle sue creazioni in pasta di zucchero.
Questo modo originale e personale di presentarsi colpì molto una pasticcera. Le fece fare un prova di due mesi.
Non so di più, perché con il suo nuovo impegno e una vita che andava nella direzione che lei sperava, Maria Grazia non aveva più necessità e tempo di incontrarmi.
Io credo che lei in questo momento stia con le mani in pasta, felice.
L’esempio di Maria Grazia è uno delle storie inerenti il lavoro che ho conosciuto.
Esse sono accomunate da un disagio, dal desiderio di conoscersi e della creatività con cui si sono rimesse in gioco. Penso a Giampiero che trovò un lavoro da magazziniere, a Beatrice che riuscì a pagarsi gli studi e la psicoterapia con il babysitting, penso a come esplose il lavoro per Michele, un giovane attore. Penso a Federica, che aveva una laurea molto prestigiosa in Economia, ma che dovette accontentarsi di impiego in un ambito che poco la gratificava, in un momento in cui sua madre stava poco bene.
Penso inoltre a Milena, la cui vita, segnata dal totale disinteresse dei genitori, sembra stagnare nella impossibilità di trovare un lavoro gratificante.
Ecco, se dovessi indicare dei passi per cercare attivamente il lavoro io li definirei così:
- pensa a cosa ami fare (cucinare, truccare, scrivere, stare con le persone ecc.);
- verifica se tra i tuoi titoli c’è una voce inerente questa tua passione, se non c’è pensa ad un corso che ti qualifichi;
- informati molto su come funziona il mondo che vorrai abitare professionalmente;
- prepara un curriculum in cui la tua passione possa essere subito evidente;
- pensa ad una lettera di presentazione scritta di tuo pugno o scritta da un tuo ex datore di lavoro che dica tue qualità che non sono sul curriculum (intraprendenza, capacità di lavorare in gruppo, perché ti piace quel lavoro);
- pensa a chi potrebbe interessare il tuo profilo, fai una lista e informati dove e come è opportuno proporre la tua candidatura (di persona, via mail…);
- cerca di essere autentico e creativo allo stesso tempo.
Ma prima di tutto, come diceva l’oracolo di Delfi, “Conosci te stesso“, che è il regalo più bello che puoi fare a te stesso e a chi ti incontrerà nel tuo lavoro.
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