Se c’è qualcosa che accomuna questi due eventi è la richiesta di un cambiamento.
Il Covid all’improvviso ci ha chiesto molti radicali cambiamenti in atteggiamenti e predisposizioni culturalmente, ma anche naturalmente iscritti nella storia della nostra specie.
Abbiamo ri-appreso le relazioni con distanze innaturali, ma non abissali.
Abbiamo appreso che nella storia vince chi cambia.
Stamattina mi sono tornate in mente le parole di Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani, autista di Giovanni Falcone, morto nella strage di Capaci.
” …se avete il coraggio di cambiare…
Ma loro non cambiano… loro non vogliono cambiare…”
Ecco la sconfitta del male: un’incapacità di cambiare.
Invece la vita cambia e può rinascere come nella Pasqua, solo se si è disposti ad un cambiamento.
Pasqua significa passaggio e non c’è passaggio senza un cambiamento.
Cambia la prospettiva e, in prospettiva, cambiamo noi.
Rinascere non è forse questo: ricominciare nonostante noi, a partire da noi e trarne una novità buona per sè e per l’umanità?
Cambiare avendo in mente e nel cuore il bene di sè, che mai può essere avulso dal bene per l’altro.
Ce lo dicono questi tempi, in cui una mascherina protegge me e te e nemmeno si capisce poi molto bene se protegge più me che te.
Abbiamo appreso che nella storia vince chi pensa all’altro come a sè.
La dimensione della libertà, di questa amata libertà per cui i nostri nonni hanno dato la vita, oggi si subordina alla dimensione della protezione.
La libertà si inchina davanti alla protezione: senza la seconda, la prima è pericolosa.
Si cambia. Chi cambia vince.
Quante scelte nuove stanno maturando in questi tempi duri?
Migliaia di scelte nuove, milioni di scelte nuove. La clausura di questi giorni rende abitata una nuova visione del mondo, delle relazioni e delle gerarchie di bisogni.
Apprendiamo il necessario e l’utile e a discernere tra il primo e il secondo aspetto e tra tutto il resto. Apprendiamo il valore della disciplina che è dono, del sacrificio che è un modo di amare e della fiducia che è una condizione all’esistenza.
E un passo oltre, risorgere, ovvero prendere quella vita di prima e quella morte e con violenza delicatissima trasformare i limiti in risorse, il male in bene, il trauma in resilienza, la morte in vita.
Abbiamo appreso che nella storia vince chi risorge.
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