Cos’è la creatività? E creativo è solo un artista? O può esserlo una mamma che non avendo altro improvvisa un pannolino per suo figlio con una pezza di lino? Un professore che per spiegarti il metodo induttivo e quello deduttivo ti chiede come faresti una parmigiana di melanzane, un atleta che spiazza il proprio avversario con un colpo nuovo in un momento inatteso, un comico che racconta un fatto quotidiano con sarcasmo.
Si capisce già da come sto ponendo le domande i presupposti del mio pensiero.
Se c’è un processo che vedo spessissimo dispiegarsi sotto i miei occhi di clinica è il seguente: una persona che arriva in terapia vive verosimilmente e ella maggior parte dei casi una fase di impasse in cui –per dirla alla Freud- una quota della sua energia psichica o energia vitale citando Stern è intrappolata.
O meglio l’immagine più vicina alla mia sensibilità è la seguente: le esperienze di vita buone o meno buone s’incontrano e scontrano con la nostra struttura di personalità, che a sua volta nasce da precoci interazioni con i nostri caregiver (nella maggior parte dei casi mamma e papà), da questi incontri possono generarsi ferite invisibili che creano (userò un’immagine dura) emorragie, ma non di sangue, bensì di energia psichica, vitalità.
Ma cosa c’entra tutto questo con l’arte, con la creatività, con l’intelligenza?
Ecco gli esiti di questa ferita possono essere diversissimi, ma quello cui assisto quando un paziente si concede e mi concede di curare quella ferita genera una serie di novità nella vita dello stesso: innanzitutto i pazienti iniziano a produrre nuove metafore.
Ovvero a utilizzare una forma particolare di creatività. Quella di cercare connessioni tra cose diverse, metonimie e sinestesie… cioè producono col linguaggio tecniche proprie di poeti e scrittori.
Poi iniziano a cercare soluzioni nuove a problemi vecchi, ponendosi in modo creativo rispetto al passato, riappropriandosi di una responsabilità che è fare la sponda tra me e l’altro nella gioia di conoscere i propri confini e talvolta i propri limiti.
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