Le festività racchiudono in sè aspetti talvolta poco rassicuranti.
Non è un caso, infatti, che appena dopo le feste di Natale i telefoni di noi psicologi squillino di più.
Ma talvolta anche nel periodo natalizio è possibile che qualcuno contatti un malessere o bisogno e chiami.
Perché?
Le luci, una clima sociale che richiede una felicità esposta, cene su cene, visite e una grande solitudine dentro. Bilanci di fine anno che possono essere in passivo.
Anche quest’anno non ho trovato lavoro, un amore, non è arrivato il figlio che desidero, mi manca terribilmente una persona che non c’è più.
E la lista dei desideri si fa carica di assenza.
Ma allora come prendersene cura?
Bene, io penso che un modo sia quello di riconoscersi il permesso e la possibilità di non essere felici semplicemente perché siamo circondati da lucine, semplicemente perché è Natale, di non essere perfetti, di non essere prestanti, di non essere al top.
Quindi un’altra possibilità sorge al pensiero di poter condividere questo malessere con qualcuno, parlandone.
Mettere parole dove c’è il silenzio e la solitudine può aiutare.
Inoltre valutare a quali cene e pranzi partecipare e a quali no, pensare che ci sono altre persone che sentono la stessa lacerazione, non per rispondere ad un gaudio che viene dal male comune, ma per sentirsi meno soli.
Dedicarsi del tempo per pensare al proprio tempo programmando delle giornate con degli incontri, delle esperienze, delle opportunità.
Leggere, ascoltare musica, guardare un film, fare qualcosa che rimandiamo da tempo.
Regalarsi piccoli momenti di autentica cura: un dono per sè, una tisana, una chiacchierata con un persona per noi speciale.
E, infine, perché no, dedicare un pensiero, una cura, un gesto una piccola parte di noi a chi ne ha bisogno, per scoprire che anche il nostro poco può rendere felice qualcuno.
Pensare le festività natalizie come momento e opportunità per dischiudere quel mistero che è in noi e scoprire quel non so che di unico che ci abita dentro, perchè anche partorire se stessi richiede un travaglio interiore.
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