Mi chiamo Francesca Di Sipio, sono l’ideatrice di questo portale Web e con me collaborano colleghi e tecnici informatici, grafici ed esperti della comunicazione. Mi trovi sui social, sulla mail e ai link che vedi qui sopra, ma soprattutto altre 3477504713.
Per avere un’idea più precisa del mio curriculum professionale, ti invito ad aprire questo link.
Sono una psicologa clinica, psicoterapeuta, analista-transazionale ad approccio integrato e psicologa dello sport, la mia attività clinica si svolge sul territorio di Chieti di Pescara, dove ho uno studio.
Dopo il diploma liceo classico, ho scelto di frequentare la Facoltà di Psicologia di Chieti, all’Università Gabriele D’Annunzio. Ho raggiunto la laurea specialistica (3 + 2) con il massimo la lode. La materia della mia tesi è stata la psichiatria, per la precisione col prof. Filippo Maria Ferro ho approfondito la relazione tra psicoanalisi e letteratura. Ho subito concluso il mio tirocinio e ho superato l’esame di Stato, che mi ha abilitata alla professione di psicologa.
Quindi mi sono iscritta alla Scuola Superiore di Specializzazione in Psicologia Clinica presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma. L’ho frequentata per quattro anni e ciò mi permette oggi di essere, appunto, psicologa clinica e psicoterapeuta.
Mi occupo di clinica, ovvero di disagio della sua prevenzione, ma anche di benessere e salute. Per farlo utilizzo gli strumenti nati dagli approfondimenti, dalle teorie e dagli approcci di Eric Berne (1910-1970), fondatore dell’Analisi Transazionale.
“Ad approccio integrato” significa che in questo percorso ho approfondito scuole di pensiero dai metodi, orientamenti, strategie e tecniche diversi (cognitivo, comportamentale, familiare, sistemico, strategico, gestaltico, psicodinamico)
La mia attività come psicologa dello sport (qualifica ottenuta seguendo un master di sei mesi) si rivolge ai singoli atleti, a squadre, società sportive, allenatori e staff tecnico.
Al master in Tecniche AT di in Psicoterapia nell’età evolutiva acquisisco competenze circa la relazione terapeutica con i bambini, che si nutre di fiabe, racconti, disegni e giochi e quella con gli adolescenti fatta di linguaggio corporeo e verbale, racconti e ascolto profondo.
Continuo a stare in formazione attraverso una costante supervisione dei colleghi, con i quali ridefinisco nuovi spazi e significati alla mia relazione con quanti incontro in terapia; rifletto circa le strategie, le tecniche, gli assunti filosofici ed epistemologici di tali approcci; mi penso come psicologa, come clinica e come terapeuta.
I colleghi di cui nel tempo mi sono avvalsa sono del mio stesso approccio, di approccio gestaltico e di approccio sistemico familiare.
Lo spazio di supervisione più intenso è quello che mi metto in gioco con Massimo Giuliani, didatta del Centro Milanese di Terapia della famiglia. La provenienza da due approcci diversi e compenetranti è il fulcro della nostra attività in cui, attraverso la sua guida, possiamo creare un linguaggio condiviso e carico di metafore che aprono a nuove narrabilità sia mie sia delle storie di cui mi sento custode.
Per quanto possa definirmi ancora giovane nell’esperienza clinica, ritengo di aver maturato già molte esperienze che non fatico definire interessanti. Gli ambiti in cui ho operato sono: psicologia dello sport, psicologia scolastica, formazione, valutazione delle competenze genitoriali, valutazione dell’elaborazione di profili di personalità, formazione, alfabetizzazione emotiva di musicisti, formazione alla comunicazione per politici, formazione al volontariato, supporto ai genitori, ho gestito gruppi di crescita tematica, ho tenuto laboratori per coppie in crisi.
Ho collaborato, come psicologa, sul territorio di Pescara, con un consultorio privato, presso cui ho fatto servizi di consulenza psicologica.
In collaborazione con la Parrocchia San Martino vescovo di Chieti, ho ideato il coordino con altre colleghe di approccio diverso dal mio un Centro di Ascolto psicologico (C.A.S.A., Centro di Ascolto e Servizi Assistenziali). In questo spazio condivido, oltre al senso di dedicarmi al volontariato come azione circolare filantropica, anche il valore della relazione al centro del nostro lavoro. Nel progetto inoltre collaborano altri volontari non psicologi che si occupano di Banco alimentare.
Quest’attività mi ha permesso di implementare le mie capacità gestionali (coordinazione degli altri responsabili, coordinazione degli operatori, coordinazione degli utenti) di letture delle dinamiche sistemiche e di gruppo, di intrattenere relazioni con colleghi dall’approccio diverso dal mio, ma soprattutto di mettere le mie competenze a servizio di quanti verosimilmente, per diverse ragioni, non varcherebbero mai la soglia di uno studio di psicologia.
Dall’aprile 2020 con la collega Melania Di Nardo abbiamo messo su un progetto chiamato “Servizi di Psicologia”, in cui offriamo consulenza alle aziende, e proponiamo interventi e formazione per gruppi e comunità.